Cari figli miei, con materno amore vengo in mezzo a voi per consolare i vostri cuori che sono appesantiti da tante sofferenze ed io voglio asciugare le lacrime ad ognuno di voi. Ma se non aprite il cuore, mio Figlio non può donarvi la consolazione.
Lui vi dice “Venite a me e sarete riempiti della vera pace che il mondo non può darvi”. Figlioli miei occorre pregare, occorre conoscere la sua parola e solo camminando sulle sue orme, voi sarete i veri apostoli della sua parola.
Figli miei, mio Figlio mi manda in mezzo a voi affinchè non vi sentiate soli in questo mondo senza consolazione. Molti offrono pace e amore, ma solo Lui è pace e amore, per questo vi esorto a fare un cammino di santità, dove voi non potrete essere ingannati da falsi operatori di pace.
Ritornate a Dio, senza farvi rubare la speranza che Dio vi ha donato.
Figli miei, vi esorto a pregare per il mondo intero, ho bisogno delle vostre preghiere, affinchè si realizzino i piani di Dio. Pregate, pregate, pregate senza mai stancarvi, perché con le vostre preghiere, i vostri digiuni e penitenze, voi salverete tante anime che vivono nel peccato. E a molti di voi esorto di ritornare a Dio e riprendere il sentiero che Dio ha tracciato per voi, perché sono molti che si stanno allontanando sempre di più e vivono come se mai avessero conosciuto l’amore di Dio.
Ritornate dai vostri pastori perché, attraverso una confessione, voi potete rialzarvi e ricominciare. Come può una madre lasciare i propri figli? Io desidero che tutti voi, figli cari, viviate per l’eternità e desidero che nessuno di voi si perda nell’inferno.
Vi amo. Pregate, pregate, pregate per i miei pastori, pregate per la pace nel mondo e pregate per la pace nelle famiglie. Vi benedico tutti con materno amore.
Commento
Questo messaggio non è una «rivelazione»; rientra nel campo del dono della profezia in quanto è un’esortazione. I Co 14/3 : «il profeta parla a uomini per edificazione, esortazione e consolazione».
“Consolazione”, una parola che si ripete senza tregua nei messaggi dati a Lello. Ritroviamo anche molto spesso questo tema nelle parole della “Regina del castello”.
La “Consolazione” è una voce biblica importante. Il secondo libro d’Isaia (Cap 44-55) è anche chiamato «Libro della Consolazione d’Israele».
San Ignazio riprende spesso questa parola e l’associa a “desolazione”. La scuola carmelitana si dimostra severa nei confronti di quelli che cercano le consolazioni. Comunque, sappiamo che, oggi, tanti vivono delle situazioni inumane. Maria non viene come madre repressiva ma come mamma consolatrice. È una realtà di cui noi vediamo la convenienza.
Nella scia di Fatima: “Tante anime vanno all’inferno perché non si prega abbastanza per esse”, questo messaggio ci rimette nella gravità della nostra situazione. Tra la preghiera incessante e tra il digiuno moderato (come segnato a Medjugorje), possiamo evitare a qualcuno le fiamme eterne. Prendiamoci alcuni minuti per meditare questa proposizione in una maniera ignaziana: “Ecco, sono nell’aldilà e un reprobo mi rinfaccia (rimprovera) la sua sorte”.
Padre M.F.