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Cari figli miei, anche oggi vengo in mezzo a voi, per aiutarvi ad accogliere la mia venuta.
Figlioli miei, molti di voi non vivono più i miei messaggi e state perdendo la speranza, non credete più alla venuta di mio figlio e non siete più capaci di vivere la sua attesa. Lui verrà, come vi ha promesso e avrete la gioia di vederlo faccia a faccia. Per questo vi esorto a saper attendere, come una madre attende il suo bambino, così desidero che ciascuno di voi riesca a far crescere nel proprio cuore questa attesa.
O figli miei cari, quanto smarrimento c’è nel vostro cuore, non riuscite più a sentire la gioia, siete tutti pieni delle cose del mondo e state perdendo la speranza ed io vengo in mezzo a voi per condurvi verso una vera pace. La pace verrà solo attraverso la preghiera, perché lui è la vera pace. Vi esorto a pregare per riscoprire quella bellezza che molti di voi hanno conosciuto ed io attraverso di voi posso agire per aiutarvi a conservare questo dono che mio Figlio vi ha fatto. Figli miei, ringrazio tutti coloro che stanno diventando apostoli della mia chiamata.
Ho bisogno di voi, perché attraverso di voi, apostoli miei, tante anime possono vedere in voi le meraviglie che Dio sta facendo.
Pregate per i vostri pastori, senza giudicarli, pregate per il loro sostegno, pregate per la chiesa, pregate affinchè lo Spirito consolatore possa riempire e fortificare.
Pregate, pregate, pregate. Vi ringrazio tutti.

Commento

In ogni profezia rimane una parte di mistero. Questo messaggio, teoricamente, è destinato “all’umanità”. Tuttavia sembra indirizzarsi a un gruppo particolare, nel caso, ai nostri gruppi di preghiera.

Mi accontenterò di commentare la parte che ho sottolineato nel testo.
Segneremo che questo messaggio, molto di più che gli altri, è di tenore escatologico.
Maria parla della sua propria venuta, poi di quella del suo Figlio.

Di che venuta si tratta?

  1. Della nostra morte personale ? Potremmo interrogarci perché
    “avrete la gioia di vederlo faccia a faccia”, secondo il linguaggio teologico abituale, allude alla visione beatifica, la quale è soltanto possibile dopo la morte personale.
  2. Il seguito non sembra andare in questo senso. Numerosi profeti moderni (don Gobbi, Vassula, Sulema, etc., etc.) parlano di un ritorno di Cristo preparato dal trionfo di Maria.
    Questo ritorno di Cristo segnerebbe una epoca di conversione generale, d’indietreggiamento di Satana, di meravigliosa prosperità per la Chiesa. A patto di non cadere in un millenarismo esagerato, condannato dal articolo 676 del Catechismo della Chiesa Cattolica, questa visione del futuro è accettabile.
    Si tratterebbe di un “regno intermediario” di Cristo che segnerebbe la fine di un tempo, ma non la fine del mondo.
    L’entrata in questa fase potrebbe essere segnata da una grazia di lucidità concessa a tutti gli uomini atei o facendo parte di qualsiasi religione. Ecco la teoria “dell’illuminazione delle coscienze” svolta da Sulema.
    Secondo il mio umile parere, la presente esortazione allude a questa fine di un tempo d’ateismo e d’apostasia. È in profonda consonanza con gli insegnamenti dati a Medjugorje.
  3. L’oracolo potrebbe mirare alla Parusia, alla fine del mondo, alla risurrezione generale. Mi ripugna pensarlo.
    Dobbiamo mantenere i piedi a terra, non disertare (abbandonare) i compiti temporali (Vaticano II, Constituzione Gaudium et Spes).
    Ma, in questi ultimi anni, i cristiani sono propensi a dimenticare i novissimi. Quando leggiamo i Vangeli, san Matteo particolarmente, vediamo che l’essenziale è la promozione del Regno del Cielo.

Padre M.F

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