Testimonianze
Il ritrovo di un vecchio amico
Erano più di vent'anni che non ci sentivamo né ci vedevamo, rapiti tutti e due dalle nostre vite e dalle nostre storie. Mi trovavo a Loreto per un corso d'inglese, quando un giorno, di quel freddissimo marzo 2012, osservando il sole che volgeva al tramonto e che col suo tepore ci rassicurava sull'imminente primavera, mi venne in mente, senza un apparente motivo, che da quelle parti abitava Lello, quel vecchio amico con cui avevamo dato inizio al nostro primo gruppo di preghiera nel lontano 1986. Ci si riuniva a casa di sua zia ogni venerdì sera per la recita del Santo Rosario, si stava insieme con gioia e semplicità e si cresceva tutti come fratelli di una sola famiglia, con una mamma speciale: Maria. Pensai di contattarlo ma non avevo il suo recapito, così chiesi a mio padre ed ottenni il numero. Non ero certo se fosse contento nel risentirmi, ... dopo tanti anni, ... a volte si cambia. Però il rischio di gioire di nuovo insieme, nel rivedersi, mi fece vincere questo timore e chiamai! Ho chiamato più volte, a casa, sul cellulare, ma senza una risposta. Pensai allora che forse non era destino che ci rivedessimo. Ma prima di rassegnarmi del tutto, lasciai un ultimo sms sulla sua pagina facebook. Dopo qualche giorno, ad un paio di settimane alla fine del corso, Lello mi contatta e con mia piacevole sorpresa mi trasmette lo stesso entusiasmo col quale io l'avevo cercato. Fissiamo un incontro a casa sua per il weekend successivo. La domenica mi presento a casa Ferrara e, nonostante i vent'anni e più di assenza, appena ci si guarda sembra di esserci salutati pochi giorni prima. Che profondo sentimento di gioia, che sensazione di serenità. Ho con me una piantina ed è per questa che iniziano le risate: Lello voleva disfarsene per sempre, ed ecco che io ne porto una. Conosco anche Enzo, simpaticissimo, ed è subito sintonia. Si pranza insieme, ci si racconta un pò l'uno dell'altro, poi si decide di andare in un posto lì vicino, dove c'è il fondatore dei neocatecumeni. Una giornata di sole fa da sfondo ad uno dei momenti più belli degli ultimi anni della mia vita. Seduti sull'erba, in cima ad una collina, ci si racconta un pò della propria vita, si condividono le proprie esperienze, le emozioni, le gioie e i dolori. Un vero e proprio Tabor, dove con noi tre si è sentita forte la presenza viva di Gesù, che ha condiviso tutto insieme a noi. A termine della giornata, nonostante le mie insistenze, mi hanno trattenuto pure a cena, con cui si è conclusa alla grande una giornata all'insegna della gioia, dell'amicizia, dei sorrisi. Pensavo che da quell'incontro bellissimo di tre amici, dovessero passare chissà quanti anni per rivedersi ancora, ma mi sbagliavo. Di lì a poco ci si risentiva e si dava inizio ad un movimento, dolce ma deciso, di ritrovo generale di tutti i vecchi amici, che ha dato vita ad una vera e propria mobilitazione generale, di tutti quelli che adesso fanno parte dell'esercito di Maria, i "Pellegrini di Maria". ... a volte penso alla mia insistenza nel cercare il contatto con un vecchio amico, e non so rispondere, perché davvero non è da me. Poi vedo questo gruppo che cresce sempre più, nella preghiera, nella fede, nella gioia, e sorrido, contento, per non essermi fermato al primo ostacolo.
Ritorno a te
Mi chiamo Salvatore, sono nato, cresciuto e tutt’ora vivo con la mia famiglia a Grumo Nevano. Conosco Raffaele Ferrara, mio compaesano, fin da bambino, ma il nostro rapporto si è rafforzato all’inizio di giugno del 1986. Era da poco tempo che lui aveva iniziato ad avere questo contatto diretto con la Vergine Maria quando una sera, mentre io e quattro amici eravamo riuniti a fare quattro chiacchiere, lo avvicinammo per chiedergli di ciò che gli stava accadendo visto che nel paese tanto si parlava di lui e da qui nacque l’idea di formare un gruppo di preghiera per giovani e iniziammo a riunirci ogni lunedì sera. Iniziammo in 8 e diventammo oltre 100. Il legame con Lello è sempre stato molto forte tanto che lui è sempre stato presente accanto a ciascuno di noi anche nei momenti difficili. Era il novembre del 1987 che io partì per il servizio militare, lì stetti male e attraverso delle visite mediche mi fu diagnosticata la tubercolosi con la presenza di due buchi nel polmone sinistro. Fui ricoverato all’ospedale militare di Caserta dove veniva a farmi visita ogni giorno mia madre. Era passata già una settimana di ricovero quando un giorno insieme a mia madre venne a farmi visita anche Lello perché aveva qualcosa di importante da dirmi e da fare. Mi raccontò che alle dodici di quella stessa giornata mentre pregava gli apparve Gesù che gli disse di togliersi la maglia intima e di portarla a questo suo figlio molto malato. A questa notizia io indossai la maglia intima di Lello. Il giorno dopo mi fecero fare una radiografia di controllo e il medico con grande stupore mi disse che era successa una cosa incredibile, i due buchi che erano nel polmone erano in fase di guarigione e che si sarebbero cicatrizzati in breve tempo, io lo guardai e nel fargli un sorriso tornai in camera e mi misi a pregare. Fui dimesso dopo poco tempo guarito. L’amicizia con Lello mi ha permesso di vivere tanti momenti belli ,intensi ed emozionanti come la possibilità di vivere all’interno di comunità di recupero per tossicodipendenti dove le giornate erano scandite dal rispetto delle regole, dal duro lavoro e dalla continua preghiera; aver potuto fare l’esperienza di barellato accanto agli ammalati accompagnandoli ed assistendoli durante un pellegrinaggio a Lourdes; aver potuto incontrare persone straordinarie come madre Teresa di Calcutta; poter essere testimone di momenti di grazia e meraviglie donati da Gesù attraverso la presenza di Maria. Il tempo passa purtroppo e negli anni 1997 o 1998 non ricordo con esattezza il gruppo di preghiera si scioglie. Ma ecco che ancora una volta Gesù non mi lascia solo a vivere un momento difficile della mia vita e in questo caso della mia vita di coppia. In seguito alla perdita di una prima gravidanza e alla sofferenza che provava mia moglie per questa dolorosa esperienza mi sono affidato a Gesù chiedendogli di intervenire per lenire questa sofferenza e di rispondere alle mie preghiere. Come al solito Gesù non delude. Ogni volta che lo pregavo e Gli chiedevo risposte dal libro delle sacre scritture mi diceva :’’ La donna partorirà un figlio e lo chiamerà Emanuele’’ non capivo cosa volesse dire ma puntualmente mi rispondeva così. Solo dopo due mesi ho capito, perché abbiamo scoperto che era iniziata una nuova gravidanza. Una gravidanza a rischio ma protetta e benedetta da Gesù perché nonostante lo scoraggiamento dei medici è andata avanti e ha fatto si che nascesse Emanuele il mio primogenito. Per continuare a rimanere in contatto con Gesù nel 2002 fino al 2007 prendo parte al gruppo del Rinnovamento nello Spirito ma qualcosa in me già non andava, sentivo che mi stavo allontanando dalla preghiera e che le tentazioni prendevano un posto ampio nella mia vita e nei miei pensieri. Queste tentazioni con il tempo si sono impossessate di me portandomi a rovinare il rapporto con la mia famiglia, portandomi a perdere la fiducia di moglie e figli, fino a farmi toccare talmente il fondo che avevo deciso di chiudere con questa vita tormentata da fallimenti e delusioni. Ho rischiato di rinunciare al dono della vita tanti erano i sensi di colpa nei confronti della mia famiglia. Ogni volta che vivevo queste brutte sensazioni il mio pensiero andava sempre al ricordo del gruppo di preghiera, alla semplicità che c’era tra noi e all’affetto vero che ci legava in particolare con i fratelli Mellone di Casandrino. Così in un momento di profonda crisi dove ho creduto di essere finito nell’inferno mi dissi che solo una persona poteva aiutarmi. Allora decisi di chiamare Lello per chiedergli aiuto. Lello corse in mio aiuto, mi accompagnò da un sacerdote che tutt’ora è la mia guida spirituale. Attraverso un percorso di pentimento e di fiducia da parte delle mia famiglia ho ricominciato a frequentare di nuovo il Rinnovamento nello Spirito e riprendere in mano la mia vita e la mia famiglia. Qualcosa però mi mancava, forse la nostalgia del gruppo di preghiera con il quale ho iniziato il mio cammino verso Gesù. Anche qui Gesù ascolta il grido di suo figlio. Dopo sedici anni di silenzio, una sera mi arriva una telefonata, era Imma Mellone, un’amica del mio gruppo di preghiera che mi invita a vivere con lei e la sua famiglia il momento di preghiera che ogni venerdì sera organizzano. Oltre la contentezza nel risentirla capii che ancora una volta Gesù mi chiamava insieme alla sua Mamma Celeste per riunirci come quando eravamo ragazzini per pregare, per farci strumenti nelle sue mani, strumenti di pace e di amore per le nostre famiglie e per l’umanità intera. Ora cerco di percorrere, insieme con questi miei fratelli pellegrini in cammino sulle orme di Maria, la strada che porta a Gesù.
Io e Lello
Mi chiamo Anna Pucci, sono la figlia unica di una famiglia credente. Fin da bambina, seppi dell’esistenza di Dio, di Gesù e di Maria, attraverso la religione insegnatami da mia madre, molto credente e dalle suore dove studiai. Questo però, non mi rese consapevole della fede, la fede vera , quella che si arrende al cuore di Dio, fino a quando, anni fa, un’amica mi fece conoscere Lello. Iniziò così, la mia storia di fede, dopo qualche tempo dal primo incontro, Lello ci invitò nella sua casa, con la mia amica, decidemmo di partire da Roma per raggiungerlo. Il giorno della partenza, era nuvoloso, ma mai avremmo pensato che di li a poco si sarebbe scatenato un diluvio, da non riuscire a vedere ad un palmo dal naso. Qualsiasi essere umano con un minimo di intelletto, avrebbe desistito dal continuare, ma noi, spinte da una forza incontrollabile, andammo avanti, nonostante si remasse contro il tempo e la non conoscenza del percorso, il viaggio durò 7 ore . Arrivate da Lello, trascorremmo 2 giorni immersi nella preghiera, si sentiva forte la presenza della Madonna, che emozione, che gioia, che pianti di liberazione, si stavano rompendo quelle catene che fino a quel momento mi avevano tenuta legata. Finalmente venivo perdonata, nessuno più mi avrebbe imprigionata nella materialità, il mio essere troppo distratta nella fede, aveva chiuso le porte del mio cuore a Cristo. Un’altra sorpresa ci attendeva prima della partenza, al termine di una profonda preghiera, Lello mi pose tra le mani un libro, da aprire a caso….. il caso….così recitava: "FINALMENTE SIETE ARRIVATE, STAVO ASPETTANDO , IL SIGNORE SU VOI HA GRANDI PROGETTI….." Nel mio lento e tormentato cammino di fede, ho avuto momenti tristi, difficili e brutti, apparentemente irrisolvibili, ma Maria, mi ha dato la forza di rimanere ancorata a Gesù, che proprio in quei momenti mi ha portata in braccio. La fede è una avventura, è la più alta avventura dell’uomo, perché è camminare al passo con il Dio vivente, che ci segue ovunque e ci accompagna. Ogni giorno, ringrazio il Cielo che mi ha permesso l’incontro con Lello, al quale va la riconoscenza per avermi insegnato la fede, quella vera e data la possibilità di testimoniarla. GRAZIE.
Vivere il quotidiano acconto a Lello
L’incontro così casuale con Lello che subito non capivo , ora posso dire che era un progetto di Dio. Dio mi ha chiamato per essere uno strumento nelle sue mani ed io per quel poco che posso fare sono a disposizione. Questa Sua chiamata ha cambiato radicalmente la mia vita, le mie abitudini e il mio tenore di vita. Parlando delle cose materiali posso dire che non mi mancava nulla, anche se per poter praticare tutti gli hobby che mi piacevano, dovevo sempre fare i conti con il portafoglio e quindi era tutto un rincorrere, però in un modo o nell’altro riuscivo sempre a raggiungere i miei obbiettivi, avevo una piccola barca, mi piaceva la subacquea, mi piaceva sciare, etc. Però non vivevo la vita a pieno, senza magari neanche sapere cosa mi mancasse. Ora posso dire ciò che mi mancava, "conoscere l’amore che Dio aveva per me". Facendo questo cammino con Lello ho potuto sperimentare sempre più quanto Dio ci ama e quanto grande sia la Sua misericordia. Ora voglio dire che gli hobby che tanto mi piacevano non sono più una priorità nella mia vita, ma sono in secondo ,terzo o quarto ordine. Invece trovo al primo posto l’Amore di Dio. Dio mi ha insegnato ad amare ogni cosa che ci circonda compreso il primo respiro che facciamo in modo cosciente ogni mattina. Vivendo a stretto contatto con Lello vivo l’urlo e la disperazione di tante persone che chiedono aiuto di conforto, sostegno, preghiera e magari anche di gente che, come me, non conoscono l’amore di Dio e ne sono alla ricerca. Chiaramente non c’è bisogno di stare vicino a Lello per capire quanta sofferenza c’è, però le richieste che arrivano qui sono richieste di speranza che talvolta, senza il dono dello Spirito Santo, non si troverebbero le parole giuste da donare. Quindi prego Dio affinché si possa servire di me per essere una fiammella di luce per gli altri.

Un'amicizia lunga trent'anni
Non è facile mettere per iscritto la storia di una vita, soprattutto se in questa vita si è avuta affianco Maria, la nostra mamma Celeste che, con la sua presenza discreta, non mi ha mai abbandonata, ed oggi posso dire che, di questo ne sono certa. Raffaele è stato un suo dono sia per me che per Fabio, mio marito. L’ho chiamato Raffaele da subito, da appena l’ho conosciuto. Non perché non mi piacesse chiamarlo Lello, come lo chiamavano tutti, ma soltanto perché ho visto in quel nome un segno Divino, un legame proprio con me che, sono nata in una cittadina di nome Saint Raphael, ovvero San Raffaele. Cosa potevo desiderare di più? Cosa poteva donarmi, o meglio cosa poteva donarci se non un Angelo che è stato presente dall’inizio della nostra storia fino ad oggi, e sono passati quasi trenta anni. Ricordo tutto benissimo, proprio come se il tempo non fosse mai passato, come ci siamo incontrati. Era circa la metà di luglio del 1986 e fui invitata a partecipare ad un pellegrinaggio in un piccolo paesino in provincia di Salerno, Oliveto Citra, dove da qualche tempo, si verificavano delle apparizioni della Madonna. Avevo appena rinunciato ad un viaggio a Lourdes, e mi sono detta che, se la Madonna appariva ad Oliveto Citra, avrei potuto incontrarla anche lì. Così è stato! Arrivati in quel luogo, ci ha accolti con tanta disponibilità e gioia il caro Parroco Don Peppino ed è stato proprio lui a farci incontrare due ragazzi veggenti per ascoltare le loro testimonianze: uno di loro era Raffaele. Con lui, i suoi cugini ed amici di Napoli e noi del gruppo di Roma, abbiamo vegliato tutta la notte pregando, cantando ed ascoltando la sua meravigliosa esperienza di vita e di veggente. Eravamo nella piazzetta antistante al cancello, perché la Chiesa era in ristrutturazione a causa dei danni provocati dal terremoto del 1980, ma a noi sembrava di stare in Paradiso! La mattina seguente abbiamo ricevuto una grazia grandissima, perché Raffaele ha avuto una apparizione della Madonna. Per me è stata una esplosione di gioia, di profumi, di pace, di serenità e di commozione! Ero ed eravamo tutti al settimo cielo! Adesso che sto scrivendo e rivivendo quei momenti forti e profondi, sembra che il tempo non sia mai passato. Li ho dentro e mi hanno accompagnata, e mi accompagneranno per tutta la vita. Conservo gelosamente quel Messaggio che la Madonna ci ha donato quella mattina. E’ proprio in quel Messaggio che è racchiuso l’amore della nostra Mamma e di Dio Padre per noi. Il Signore ci dona delle certezze e noi, nella massima libertà di figli, siamo liberi di seguirlo oppure no. Ero talmente rimasta colpita, estasiata ed affascinata da questa esperienza unica e stupenda che non ho mai dubitato. Ho subito avuto la certezza che tutto fosse vero, e presa da tanto ardore, una settimana dopo sono ritornata in quel luogo Santo. Con Fabio e mia sorella siamo stati ospiti a Napoli, di zia Antonietta, cara zia di Raffaele, che ci ha accolti nella sua famiglia, in mezzo ai suoi figli, nipoti ed amici, come se anche noi fossimo figli suoi. E’ iniziata così la mia amicizia con Raffaele e la sua famiglia. Il Signore non fa nulla a caso. Alla base della nostra amicizia c’è sempre stato il rispetto reciproco, la verità, la libertà, e soprattutto possiamo dire oggi che c’è stato un disegno Divino che ci ha portati per mano fino ad oggi. Siamo sempre stati affianco a Raffaele in tutte le vicissitudini ed in tutte le situazioni belle della sua vita così come anche lui è stato presente nella nostra. Se fosse stato solo un legame umano, un legame legato da interessi, sarebbe finito già da tanto tempo. Abbiamo sempre avuto invece la certezza che la nostra Mamma Celeste ci ha presi per mano e ci ha guidati fino ad oggi per un Progetto più grande di noi, che non siamo tenuti a conoscere e che solo con la fede si può accettare. Non è importante capire ma solo amare così come ci dice "Lei". Sono sicura che il gruppo di preghiera che si è formato da qualche anno, è un Suo frutto, così come ci aveva già preannunciato tanti anni fa in un Messaggio. Avremmo potuto perderci di vista in tutti questi anni, soprattutto quando Raffaele è stato in India, da Madre Teresa. Invece no, perché sono sempre rimasta in contatto con la zia Antonietta, e non è stato a caso. Potevamo non incontrarci più quando si è trasferito a Bari. Invece no, il filo sottile non si è mai spezzato. Poi c’è stata Acilia (RM), e poi tutto il seguito che non sto qui a specificare. Ogni volta ci si ritrovava con una telefonata e sembrava che non ci eravamo mai allontanati. Raffaele è come l’Arcangelo che accompagnava Tobia lungo la via. E’ il nostro Angelo Custode, proprio come l’ho definito quando ci siamo conosciuti, e così è stato. E’ stato un Angelo discreto ma sempre presente nella mia vita. Ha seguito la storia fra me e mio marito ancora prima che nascesse. E’ stato presente con i miei figli da quando sono nati. Ricordo come giocava soprattutto con uno di loro quando era piccolo e come scherzosamente "facevano a lotta". E’ un regalo per i miei genitori, persone semplici, affettuose, oneste, che lo hanno adottato come figlio, perché lui è parte della nostra famiglia. Ed anche per le mie sorelle, mia suocera, le zie e tutta la famiglia è uno di noi. Ed è anche uno di noi nel gruppo di preghiera qui di Roma, dove tante persone attraverso di lui, attendono il Messaggio mensile che ci dona la nostra Regina del Castello. E’ una presenza reale dell’infinito, del cielo che tocca la terra e ne diventa testimone. A lui non si può nascondere nulla perché già conosce, già è conoscenza di tutto…. E cosa dire di più se non che questo è tutto un dono? Ti vogliamo bene, Raffaele.

Strumenti nelle mani di Dio
Conosco Lello dal 1986, ho fatto parte del primo cenacolo di preghiera e, con i giovani del gruppo, l’ho seguito nelle sue diverse esperienze iniziali. Per vicissitudini varie le nostre strade si sono divise per poi ritrovarsi nuovamente il 29 Giugno del 2013. Fu per me il giorno della rinascita. Oltre a ritrovare un vecchio e caro amico, quel giorno ho conosciuto una persona speciale, Enzo. Io chiamo entrambi “i miei angioletti”, perché da quel giorno mi hanno accolto nel loro cuore e mi hanno sostenuto in questo mio cammino di rinascita, fatto sì di tanta gioia e grazie, ma anche di difficoltà e cadute. Ma loro mi hanno sempre sostenuta e aiutata a fortificarmi nella fede. Durante quest’anno ho sentito diverse volte Lello dire che avrebbe dovuto raccogliere e mettere in ordine i messaggi della Madonna, per poi pubblicarli sul sito dei “Pellegrini di Maria”. Qui mi sono proposta di aiutarli, era il minimo che io potessi fare per i miei angioletti, e loro hanno accolto con gioia il mio aiuto. Ero contenta, finalmente potevo sentirmi utile e fare qualcosa per i miei amici. Ma ero ignare che ancora una volta erano loro a fare tanto per me; infatti è stata una grazia e un sostegno grandissimo leggere e rileggere tutti i messaggi della Madonna, quei messaggi poi che facevano parte del mio passato, suscitando spesso in me un tuffo in dietro nel tempo. Ma le meraviglie non finiscono qui, perché questa nostra collaborazione prende una strada inaspettata, dopo poco mi ritrovo a scrivere quella che è stata la storia di Lello, in tutti i suoi minimi particolari. Inizialmente il lavoro è stato svolto a tappe, in quei brevi momenti liberi in cui ci si vedeva per gli incontri di preghiera, ma prendiamo consapevolezza che è un lavoro molto più impegnativo di quanto immaginassimo che non poteva essere svolto nei ritagli di tempo. Dovevamo dedicare del tempo solo per questo lavoro. Così, approfittando delle mie ferie estive e della disponibilità di Lello, il 2 Agosto del 2014 mi trasferisco a Loreto, a casa di Enzo, e ci immergiamo totalmente in questo progetto.
Grazia Mellone